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Tra le alte cime: un viaggio a Solda

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Solda sorge nel cuore del parco Nazionale dello Stelvio, a 1840 metri di altitudine, ai piedi di alcune delle più maestose cime delle Alpi orientali.

Il piccolo borgo, che conta poco più di 400 residenti stabili, vanta una lunga tradizione turistica, risalente agli albori degli sport invernali.

Il massiccio dell’Ortles e le magnifiche cime circostanti, rappresentano il terreno ideale per molte avventure, alla scoperta di un ambiente alpino incontaminato. Innumerevoli i rifugi disseminati su creste e alte vette, raggiungibili attraverso sentieri, vie ferrate e cammini su ghiacciai.

Un comprensorio che ha fatto della stagione invernale il proprio periodo d’elezione, grazie ad un innevamento abbondante che garantisce, oltre alle piste, numerosi pendii di neve fresca per gli amanti dello sci estremo, del freeride e del telemark.

Il nostro itinerario nel Comune di Stelvio, dunque, comincia proprio dalla funivia di Solda, che garantisce un rapido e comodo accesso prima alla stazione intermedia e poi al Rifugio Città di Milano, punto di partenza ideale per discese e scalate.

Grazie all’elevata altitudine e al particolare microclima, le piste di Solda garantiscono l’innevamento perfetto e una stagione sciistica più lunga rispetto alla media.

L’austera bellezza della cornice delle Alpi di Solda, con le sue 14 vette oltre i 3000 metri, basta per comprendere come mai il grande alpinista Reinhold Messner abbia fatto di questo luogo una sua seconda casa, rendendola una piccola enclave tibetana in Alto Adige.

Particolarmente caratteristica, la presenza degli yak che lo scalatore altoatesino importò nel 1985 e che hanno trovato a Solda ambiente e clima ideali.

Nel cuore del paese, ci accoglie nel suo piccolo – ma delizioso – “Museo della zona dell’Ortles” che ci trasporta ai tempi della nascita dell’abitato, sul finire dell’800 e del boom turistico che ne seguì, con i suoi pionieri e guide alpine che per prime si avventurarono su queste impervie montagne e in direzione del Passo dello Stelvio, via aperta nel 1825.

Per concludere il nostro itinerario non può mancare la visita a Trafoi: l’ultima valle prima delle asprezze del Passo, incuneata nel Parco Nazionale dello Stelvio e solcata dal Rio Trafoi, alimentato dallo scioglimento dei ghiacciai dell’Ortles.

La presenza umana è intervenuta con delicatezza in questo luogo. La parte alta della valle, dove oggi sorge il santuario delle Tre Fontane legato all’apparizione della Madonna, è un luogo sacro da tempo immemore: i druidi venivano qui per passare le consegne ai loro novizi e il santuario mariano fu eretto nel 1229, quando un pastore vide sgorgare dalla roccia tre piccoli corsi d’acqua e con essa, tre croci. Episodio che ha segnato per sempre l’ultima parte della Valle di Trafoi, ammantandola di un’atmosfera mistica in una natura incontaminata.

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