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Sulle orme di Celia

• TORRICELLA IN SABINA

La storia di Torricella in Sabina, come ogni buon racconto, inizia con una leggenda.

La saga di Celia, la bella fanciulla confinata in una torre per la sua ribellione contro un signorotto locale, vede sfumare i dettagli nelle nebbie del tempo e si intreccia con la nascita del paese posto alle propaggini meridionali del Monti Sabini.

La fascinazione cede ben presto il passo alle fonti, come il Registro Farfense, che riportano il nome di Torricella già dal 1019, svelando una vicenda fondativa meno fosca ma più complessa.

La conformazione medievale è ben visibile nell'organizzazione urbana: in leggero pendio, via Roma è fiancheggiata da due file ininterrotte di abitazioni, di antichi palazzi con portali scolpiti e da fontane che rimandano alla bontà delle acque di queste parti.  

Al patrono, San Giovanni Battista, sono legate due importanti festività: la Natività – il 24 giugno – e il Martirio del santo, il 29 agosto.

L’atmosfera medievale, l’aria pulita, il clima piacevole, i colori e gli odori della Sabina si confondono con i profumi della cucina.

Attraversando queste contrade è d’obbligo assaggiare i Vertuti, il piatto del Primo Maggio. Anticamente tutti i contadini raccoglievano i legumi avanzati dall’anno precedente. Dopo il doveroso ammollo, venivano cucinati con un soffritto di sedano, carota e cipolla e messi in cottura in base alla durezza.

 

L’altra pietanza da non perdere sono i Frascarelli: un piatto molto povero, cugino della polenta ma dal caratteristico sentore agrumato.

 

 

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Redazione PiccolaGrandeItalia.TV
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