Se Acqui Terme è una città nota nel mondo per le sue acque bollenti e per i pregiati vini aromatici, una visita svela altre ricchezze culturali e artistiche.

La cattedrale di Santa Maria Assunta racchiude, in un angolo quasi segreto della sagrestia, un’opera che non sfigurerebbe all’interno di un grande museo internazionale: il Trittico della Madonna di Montserrat, un olio su tavola di Bartolomé Bermejo realizzato tra gli anni ’80 e ’90 del Quattrocento.

In particolare, il pannello centrale reca la firma del pittore valenzano ed è noto come una delle sue opere principali.

Commissionata dal mercante acquese Francesco Della Chiesa, l’opera giunse in città nella prima decade del Cinquecento per essere esposta nella cappella di famiglia.

Sconosciuto fuori dai confini provinciali, il Trittico fu protagonista di un’attenta campagna di riscoperta nel corso del Novecento: dal “disvelamento” nel 1907, con la pubblicazione sulla rivista “L’Arte”, fino al grande restauro del 1987 che eliminò alcune ridipinture riportando alla luce la splendida cromia originale.

La tavola principale rappresenta la Vergine con il Bambino. Quest'ultimo stringe un filo a cui è legato un cardellino, simbolo della Passione. La sega da falegname sulla quale è seduta Maria richiama l'allegoria del Montserrat, letteralmente "monte seghettato" e allude alla leggenda che lo vedrebbe tagliato dagli angeli per fare spazio al noto monastero.

Catturano l’attenzione le ricchissime vesti regali della Vergine: il manto arabescato d’oro e verde damascato, la tunica rossa con lembi d’ermellino, la tunica in velluto scuro ricamata con perle e pietre preziose sono un’esaltazione dell’abilità del pittore e della cura maniacale per i particolari.

Sullo sfondo si apre l’ampio panorama della marina: un lontano porto attraversato dalle navi da carico che alludono all’attività del committente.