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L’otium è il padre della bellezza

• CASTELLAMMARE DI STABIA

Le incrostazioni della modernità hanno scalfito ma non appannato la luminosa bellezza delle memorie arcaiche. Lungo la costa che si incurva all’ombra azzurra di uno trai più minacciosi vulcani d’Europa, affiorano le memorie dell’antica Stabia.

Questa “Portofino dell’antichità” è – da sempre – una rinomata meta di vacanza.

E – poiché le italiche genti hanno sempre nutrito un solido amore per il mattone – già gli antichi edificarono alle pendici del monte Faito le loro residenze d’ozio.

Si noti che il termine otium restituisce quel particolare concetto, tutto latino, molto lontano dal “dolce far niente” che indica un periodo di tempo libero da dedicare ai propri interessi personali, a scapito del negotium.

Un mondo dorato finito dritto nella capsula del tempo fatta di lapilli e ceneri ardenti dell’eruzione del 79 d.C., la stessa che distrusse Pompei ed Ercolano. Poste sul ciglio settentrionale del poggio di Varano, in superba posizione panoramica, villa San Marco e la villa Arianna squarciano il velo del tempo.

Villa Arianna è la residenza più antica e deve il suo nome alla raffinata decorazione del triclinio dove vediamo Arianna abbandonata da Teseo sull’isola di Nasso.

Da Villa Arianna provengono alcuni tra gli affreschi più belli dell’arte antica: Leda e il Cigno, Medea, Diana, Flora o Primavera e la Venditrice di Amorini. Istantanee dall’antichità che divennero i modelli per lo sviluppo del gusto Neoclassico.

Nel 2007 – e questo ci fa capire quanto ancora sia necessario scavare, studiare ed esplorare l’area costiera che si stende ai piedi del Vesuvio – è stato scoperto un grande giardino all’interno di una palestra.

Villa San Marco, con i suoi 11.000 metri quadrati, è una tra le più grandi ville residenziali a noi note.

Osserva la moderna Castellammare da un ampio terrazzo panoramico e accoglie un articolato quartiere termale. Anche in questo caso i primi saggi sul terreno furono eseguiti in epoca borbonica, tra 1749 e 1754 ma per gli scavi più sistematici dobbiamo attendere gli anni Cinquanta del Novecento.

 

 

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Redazione PiccolaGrandeItalia.TV
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